Roma

Descrizione

Il regista dà un ritratto visionario di Roma in una sorta di documentario fantastico. Così, a scene che ricostruiscono l’arrivo del giovane Fellini nella capitale ne susseguono altre che illustrano, grottescamente, la Roma di oggi e di ieri. Un giovane di provincia arriva alla stazione Termini trovandosi di fronte una realtà caotica e contraddittoria. Le inquadrature, anche se sarebbe meglio parlare di veri e propri quadri, si susseguono senza nessun legame apparente, passando dal lirismo alla satira, senza soluzione di continuità. La città appare trasfigurata, dal clima fascista degli anni trenta ’30 il regista passa allo sfarzo degli anni ’70 con un racconto che conduce negli angoli più nascosti e impensabili della città, passando per i ritratti sotterranei di fantasmi moderni e i caratteri misteriosi di una suggestione evocativa.


Sorry We Missed You

Descrizione

Ricky, Abby e i loro due figli, l’undicenne Liza Jane e il liceale Sebastian, vivono a Newcastle e sono una famiglia unita. Ricky è stato occupato in diversi mestieri mentre Abby fa assistenza domiciliare a persone anziane e disabili. Nonostante lavorino duro entrambi si rendono conto che non potranno mai avere una casa di loro proprietà. Giunge allora quella che Ricky vede come l’occasione per realizzare i sogni familiari. Se Abby vende la sua auto sarà possibile acquistare un furgone che permetta a lui di diventare un trasportatore freelance con un sensibile incremento nei guadagni. Non tutto però è come sembra.


Dio è donna e si chiama Petrunya

Descrizione

Petrunija è laureata in storia, ha 32 anni, vive nella cittadina macedone di Štip e non ha un’occupazione. Rientrando verso casa dopo un colloquio di lavoro andato male, si ferma ad assistere a una cerimonia ortodossa per le strade. Il rituale prevede che il prete getti una piccola croce nel fiume e che gli uomini si precipitino a recuperarla. Petrunija, vicina alla riva, vede che nessuno raggiunge l’oggetto sacro e si tuffa a recuperarlo. Ne nasce una rissa per strapparle la croce di mano e, più tardi, la giovane è portata al posto di polizia per essere interrogata su un gesto che è stato filmato e il video è diventato popolare in internet, attirando l’attenzione della giornalista di una televisione nazionale.


Le nostre battaglie

Descrizione

Olivier lavora in fabbrica e sta considerando la possibilità di entrare nel sindacato. Ma il lavoro assorbe la maggior parte del suo tempo, e sulle spalle della moglie Laura ricade la responsabilità della vita familiare: portare a scuola i bambini, preparargli la cena, aiutarli con i compiti, metterli a dormire. Anche questo è un lavoro faticoso. Troppo faticoso forse per Laura, che lotta in segreto contro l’inizio di una depressione. La soluzione, per la donna, è una sola: scappare. Costretto a fare i conti con un quotidiano complicato dall’assenza di Laura, Olivier deve ristabilire priorità e necessità, lottando contro la rabbia nei confronti della madre dei suoi figli.


Martin Eden

Descrizione

Martin Eden è un marinaio di Napoli con una grande fame di vita e un coraggio incontestabile. Per aver salvato Arturo Orsini da un violento pestaggio, Martin viene accolto con riconoscenza dalla famiglia del ragazzo e presentato alla sorella Elena. È amore a prima vista, e il desiderio di “essere degno” di Elena spinge Martin a istruirsi (anzi, per usare le sue parole di marinaio fermo alla licenza elementare, di “impararsi”) facendo tutto da solo, leggendo voracemente e assorbendo, con la sua grande intelligenza naturale, ogni dettaglio di ogni disciplina affrontata. Emerge così il suo talento più profondo: quello per la scrittura. Ma la scrittura, almeno inizialmente, non paga, perché gli sforzi letterari di Martin vengono rifiutati dalle redazioni che respingono ogni suo saggio, racconto o poesia, troppo nuovi e diversi per i gusti standardizzati. E per Elena e la sua famiglia borghese la mancanza di una “posizione” è un problema, o meglio, una pecca imperdonabile.


Tesnota

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1998. Nalchik, Caucaso. Una coppia di giovani fidanzati ebrei viene rapita e la richiesta economica per il riscatto è molto elevata. Entrambe le famiglie si rivolgono alla comunità ma la situazione si rivela più complicata del previsto. Ilana, la sorella del rapito, è la persona che maggiormente avverte su di sé le tensioni familiari e sociali.


La paranza dei bambini

Descrizione

Napoli 2018. Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ, Briatò vogliono diventare ricchi alla svelta, comprare abiti firmati e motorini nuovi. In particolare Nicola, la cui madre gestisce una piccola tintoria non resiste alla tentazione di entrare a far parte di una ‘famiglia’ camorrista. Il furto di una pistola lo fa sentire più uomo anche nei confronti di Letizia che gli è entrata nel cuore al primo incontro. In poco tempo diventa il capo del suo gruppo. Nicola ha 15 anni.


In guerra

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La fabbrica Perrin, un’azienda specializzata in apparecchiature automobilistiche dove lavorano 1100 dipendenti che fa parte di un gruppo tedesco, firma un accordo nel quale viene chiesto ai dirigenti e ai lavoratori uno sforzo salariale per salvare l’azienda. Il sacrificio prevede, in cambio, la garanzia dell’occupazione per almeno i successivi 5 anni. Due anni dopo l’azienda annuncia di voler chiudere i battenti. Ma i lavoratori si organizzano, guidati dal portavoce Laurent Amédéo, per difendere il proprio lavoro.


Santiago, Italia

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Il cinema di Nanni Moretti procura sempre un trasalimento, legato alla presenza ricorrente dell’autore nella sua opera. Che il film si richiami oppure no alla sua esperienza personale, lo spettatore oscilla tra finzione del personaggio e intimità della persona. Dal suo primo cortometraggio, La sconfitta, Moretti ha nutrito questa ambiguità e rilanciato le incarnazioni: Michele Apicella, alter ego collerico intorno a cui forgia il suo cinema fino a Palombella rossa, se stesso nei suoi sorprendenti diari intimi (Caro diario, Aprile), personaggio a pieno titolo nelle fiction della maturità (Caos calmo), “a fianco” del suo personaggio nel lutto morale e intimo di Mia madre. Questa evoluzione identitaria ha prodotto una filmografia che è diventata coscienza artistica e politica dell’Italia.


5 è il numero perfetto

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Peppino Lo Cicero è un sicario di seconda classe della camorra in pensione, costretto a tornare in azione dopo l’omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita.


L’ufficiale e la spia

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Gennaio del 1895, pochi mesi prima che i fratelli Lumière diano vita a quello che convenzionalmente chiamiamo Cinema, nel cortile dell’École Militaire di Parigi, Georges Picquart, un ufficiale dell’esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e all’umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici tedeschi. Al disonore segue l’esilio e la sentenza condanna il traditore ad essere confinato sull’isola del Diavolo, nella Guyana francese. Il caso sembra archiviato. Picquart guadagna la promozione a capo della Sezione di statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva montato le accuse contro Dreyfus. Ed è allora che si accorge che il passaggio di informazioni al nemico non si è ancora arrestato. Da uomo d’onore quale è si pone la giusta domanda: Dreyfus è davvero colpevole?


Quel giorno d’estate

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David vive a Parigi di lavoretti saltuari per sbarcare il lunario e rimandare le responsabilità. Orfano di padre e abbandonato dalla madre diversi anni prima, la sua famiglia sono la sorella e la nipotina. Sandrine, insegnante di inglese, alleva Amanda da sola, veglia sul fratello e aspetta solo di innamorarsi di nuovo. Tra un bicchiere di vino e una conversazione in bicicletta il loro ménage procede sereno.


Lontano da qui

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Lisa Spinelli è una maestra d’asilo con la passione per la poesia, tanto che i suoi figli ormai quasi adulti la trovano trasformata dalle lezioni che sta seguendo e il marito sente di essere un po’ trascurato. Lisa non è di per sé molto dotata, ma sa riconoscere il talento altrui e rimane folgorata da quello di un bambino dell’asilo, Jimmy, che ogni tanto cammina avanti e indietro come in trance recitando poesie impressionanti. Lisa decide di proteggerlo da una società indifferente al suo talento e fa il possibile per educarlo, spingendosi però molto oltre i limiti della sua professione a intraprendendo quasi una crociata personale.


La mafia non è più quella di una volta

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Nel 2017, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film. Per farlo, trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, la fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal New York Times una delle “undici donne che hanno segnato il nostro tempo”. A Letizia, Maresco sente il bisogno di affiancare una figura proveniente dall’altra parte della barricata: Ciccio Mira. “Mitico” organizzatore di feste di piazza, nei pochi anni che separano questo film da Belluscone – Una storia siciliana Mira sembra cambiato, forse cerca un riscatto, come uomo e come manager, al punto da organizzare un singolare evento allo Zen di Palermo, “I neomelodici per Falcone e Borsellino”. Eppure le sue parole tradiscono ancora una certa nostalgia per “la mafia di una volta”.


La vita invisibile di Euridice Gusmao

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Euridice e Guida sono due ragazze che crescono nella stessa famiglia rigida e conservatrice. Quando Guida fugge una notte per incontrare il suo amante, Euridice acconsente di reggerle il gioco. Guida però non farà ritorno, sceglierà di sposarsi all’estero e la lontananza tra le due sorelle diventerà presto un abisso insuperabile quando il padre di entrambe deciderà di eliminare la peccatrice Guida dalla memoria della famiglia, impedendole di avere qualunque contatto con sua sorella.


Aspromonte – La terra degli ultimi

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1951. Africo è un paesino arrampicato sulle montagne dell’Aspromonte i cui abitanti vivono ancora come le bestie, senza elettricità, acqua corrente, un medico condotto o una scuola. Il sindaco della marina, cioè il paese al mare, fa loro promesse di ammodernamento che regolarmente non mantiene e gli africoti decidono di aiutarsi da soli costruendo una strada che colleghi il paese montano alla marina. Il film è l’omaggio che Mimmo Calopresti e Fulvio Lucisano fanno alle loro origini calabresi e si sente in ogni scena che arriva da un profondo attaccamento alle radici e da un genuino amore per la propria terra. Il cast comprende calabresi D.O.C. come Marcello Fonte (Ciccio), Marco Leonardi (Cosimo), Francesco Colella (Peppe) e il crotonese Carlo Gallo (Bruno). Presentato in anteprima al teatro antico di Taormina come evento speciale nel corso del Taormina Film Festival.


Sarah & Saleem – Là dove nulla è possibile

Descrizione

Sarah, israeliana, gestisce un bar a Gerusalemme, ha una figlia piccola di nome Flora e un marito nell’esercito. Saleem, palestinese, fa consegne di pane, ha una moglie incinta e problemi ad arrivare a fine mese. I due s’incontrano, si piacciono, intraprendono una relazione clandestina che si consuma con cadenza settimanale nel furgone di lui. Basta una rissa in un pub a Betlemme ad accendere la miccia, ne esploderà un’indagine più politica che privata in cui tutti sono contemporaneamente colpevoli e innocenti.


Le invisibili

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Lady D, Édith Piaf, Brigitte Macron, Beyoncé, Salma Hayek e le altre scalpitano davanti al cancello dell’Envol, centro di accoglienza diurno ubicato nel Nord della Francia e destinato a ricevere donne senza fissa dimora. Nascoste dietro agli pseudonimi celebri che si sono scelte per preservare il loro anonimato, cercano e trovano per qualche ora riparo tra quelle mura. Una doccia, un caffè, qualche ora di calore umano le confortano e le rimettono in piedi. Almeno fino al giorno in cui Audrey e Manu, che dirigono con polso e benevolenza il centro, non ricevono lo ‘sfratto’. I fondi sono sospesi secondo le disposizioni della municipalità che ritiene il tasso di reinserimento insufficiente e non vuole più dispensare senza risultati. Ma Audrey e Manu con l’aiuto di Hélène, psicologa trascurata dal marito, non si arrendono e decidono di installare clandestinamente un laboratorio terapeutico e un dormitorio.


Foxtrot – La Danza del Destino

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Quando tre ragazzi in divisa suonano alla sua porta, Dafna capisce subito cosa sono venute a dirle, e cade a terra priva di sensi. Sedata lei, per qualche ora, con un sonnifero, tocca al marito Michael sopportare sveglio il peso indicibile della notizia della morte del figlio Jonathan. Tutto appare incredibile. Non può essere vero, e forse non lo è: forse il destino ha in serbo una beffa ancora peggiore. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards.


Torna a casa, Jimi!

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Nessun animale, pianta o prodotto può essere trasferito dall’area greca di Cipro a quella turca e viceversa. Così dice la legge. E quando Jimi, il cane che lo spiantato musicista Yiannis aveva comprato con la sua ex, attraversa accidentalmente la zona cuscinetto dell’ONU (quella che divide le due parti dell’isola), bisognerà fare di tutto per riportarlo indietro. Anche se questo, per il casinista Yiannis, significherà ritardare i suoi piani di emigrare verso nuove opportunità. Riprendersi il cane, però, è un’impresa omerica.


Il traditore

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Sicilia, anni Ottanta. È guerra aperta fra le cosche mafiose: i Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie. Mentre il numero dei morti ammazzati sale come un contatore impazzito, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, è rifugiato in Brasile, dove la polizia federale lo stana e lo riconsegna allo Stato italiano. Ad aspettarlo c’è il giudice Giovanni Falcone che vuole da lui una testimonianza indispensabile per smontare l’apparato criminale mafioso. E Buscetta decide di diventare “la prima gola profonda della mafia”. Il suo diretto avversario (almeno fino alla strage di Capaci) non è però Riina ma Pippo Calò, che è “passato al nemico” e non ha protetto i figli di Don Masino durante la sua assenza: è lui, secondo Buscetta, il vero traditore di questa storia di crimine e coscienza che ha segnato la Storia d’Italia e resta un dilemma etico senza univoca soluzione.


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