Storie pazzesche

Descrizione

Un uomo decide di vendicarsi di tutti quelli che gli hanno fatto del male riunendoli in un luogo improbabile; un gangster capita per caso nel diner dove lavora la figlia di una delle sue vittime; un diverbio fra automobilisti si trasforma in un massacro grandguignolesco; un ingegnere vessato dalle multe trova il modo di vendicarsi; un incidente automobilistico dà il via ad una gara fra avvoltoi; un matrimonio da favola sfocia in un’escalation di insulti e ricatti.


Il grande dittatore

Descrizione

Un piccolo barbiere ebreo di una cittadina tedesca somiglia moltissimo al dittatore che ha dato il via ad una campagna razzista. Al pover’uomo ne capitano di tutti i colori, ma sfruttando la somiglianza si toglie anche qualche soddisfazione. Il film ha ottenuto 5 candidature a Premi Oscar, In Italia al Box Office Il grande dittatore ha incassato 515 mila euro .


Regina

Descrizione

Luigi è rimasto da solo a crescere sua figlia Regina da quando la moglie è venuta a mancare. Per questo ha abbandonato il sogno di una carriera artistica come bassista, e riversa le sue speranze sulla figlia 15enne che ha un talento canoro meritevole di un palcoscenico adeguato. Il legame fra Luigi e Regina è intenso e paritario: lui le tinge i capelli, lei gli pratica le iniezioni necessarie per attutire il dolore che prova alla schiena – segno tangibile della sua fatica a sostenere il peso del (suo) mondo. E c’è già qualcosa di impropriamente allineato in quella simmetria, giacché un padre dovrebbe essere più un genitore che un compagno di giochi. E quando i due restano coinvolti in un incidente del quale condividono la responsabilità le loro strade cominciano a dividersi: Regina, schiacciata dal senso di colpa, va alla ricerca di una redenzione, Luigi invece ignora i propri obblighi e si rifugia in un diniego sistematico.


Shorts “Made in Calabria”

Descrizione

Serata speciale dedicata ai cortometraggi per vedere (o rivedere) alcune pluripremiate opere di esordio di alcuni registi calabresi degli ultimi anni:
AMARE AFFONDO, BISMILLAH, EDDY, IO LA SEDIA ME LA PORTO DA CASA.
Terminerà la serata la Prima assoluta di THE MILLIONAIRS corto e opera prima girata in Calabria dell’attore-regista Claudio Santamaria.

Amare affondo
Due giovani colpevoli solo del loro amore che riescono a tenere in vita la loro relazione segreta, con la promessa di scappar via e poter urlare al mondo il loro forte sentimento. Ma un giorno qualcosa va storto.

Bismillah
Samira, una piccola tunisina immigrata illegalmente in Italia, vive con il fratello diciassettenne e il padre. Una notte la ragazzina deve affrontare un problema assai più grande di lei.

Eddy
Rodrigo, un giovane medico, decide di partire per la Siria per dare il proprio sostegno. Per fare ciò, mette da parte anche l’imminente nascita del figlio, generando problemi con la propria compagna. Arrivato sul luogo si trova a vivere esperienze che vanno ben’oltre ciò che mai avrebbe temuto e, per reagire all’orrore si trova ad esserne sempre più coinvolto.

Io la sedia me la porto da casa
Il corto trae ispirazione da un racconto autobiografico pubblicato da una scrittrice-artista di origini calabresi. Stefania Maiorano soffriva di poliomielite, una malattia che la costringeva su una sedia a rotelle. L’intento è di raccontare le opportunità oltre i limiti.

The Millionairs
Spaventosi omicidi nel bosco. Nel corso di una lunga notte, le strade di un bosco di montagna diventano teatro per una serie di efferati omicidi ad opera di diversi personaggi, tutti decisi a impossessarsi di una misteriosa valigetta.


Otto e ½

Descrizione

Guido è un regista, quarantenne, un po’ stanco. Tutto ciò che lo riguarda è stanco: il rapporto con la moglie, col suo produttore, con gli amici, persino con l’amante. Naturalmente l’ispirazione si è fatta sottile, le idee sono rare e astratte, la pigrizia avanza. Ha fatto costruire un’immensa e costosa impalcatura che forse servirà per un film di fantasia, forse. Infatti lo stesso Guido non sa perché l’abbia fatta costruire. Intorno a lui si muovono tutti i “fenomeni” del cinema: tecnici che urlano, amanti di produttori, velleitari che propongono sceneggiature, anziane attrici che aspirano a un ultimo colpo di coda. Guido rincorre idea dopo idea, tutte scialbe e abbandonate. Un critico di cinema dal linguaggio inverosimilmente ermetico gli smonta una per una tutte le iniziative. Cerca un po’ d’aiuto in un alto prelato, che in risposta alle sue angosce gli parla di cardellini. Per fortuna la sua fantasia può correre liberamente nel passato, nell’età dell’adolescenza, nella sua prima terra ai tempi della scuola e delle prime sensazioni. I timori, i misteri, le curiosità, le prime eccitanti trasgressioni.


Confidenze troppo intime

Descrizione

Un consulente fiscale si trova un giorno dinanzi una cliente inattesa che gli racconta dei propri problemi di coppia. La donna lo ha scambiato per uno psicoanalista che ha lo studio accanto. L`uomo è affascinato da questa situazione e non rivela la verità. La donna la scoprirà da sola ma continuerà a confessarsi con lui. Questo è il plot di base del film di Leconte che, dopo L’uomo del treno torna a dirigere una coppia di attori ad altissimo livello per una storia che tratta, ancora una volta in modo originale, le attese, i sogni e i bisogni di uomini e donne. Lo fa grazie a un controllo totale della sceneggiatura e a una luce che rende gli spazi difficili da abitare ma al contempo “intimi”. Il finale è, come spesso accade a questo autore, un po` troppo spiegato ma si tratta di un peccato veniale. Ancora una volta Leconte ha saputo colpire al cuore.


Una femmina

Descrizione

Da bambina Rosa ha assistito ad un evento tragico che la sua intera famiglia l’ha spinta poi a rimuovere: un atto di violenza inaudita, come punizione per non aver mantenuto un silenzio omertoso. Da grande Rosa vive con la zia Rita, nonna Berta e il cugino Natale seguendo le regole dello zio Tore, che ha una gestione maschilista e dittatoriale della famiglia. Ma Rosa sente che in quel regime c’è qualcosa di sbagliato e di ingiusto, e dentro di lei si agita quello spirito da “femmina ribelle” che apparteneva a sua madre. Purtroppo però la Calabria rurale affiliata alla criminalità organizzata non è luogo in cui la ribellione femminile è ben accetta. E Rosa dovrà decidere quale destino seguire, a proprio rischio e pericolo.


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